PULEZZE

 
Le pulezze sono i teneri germogli del rapo, quelle che oggi noi chiamiamo cime di rape.
In Casentino, nel secolo scorso, quando la maggior parte degli uomini coltivava la terra, le loro donne risolvevano il bisogno di mangiare a basso costo portando loro il pranzo sul campo.  La mia nonna mi raccontava che, dentro a un fazzolettone a quadri bianchi e rossi, metteva pane, vino e un tegame pieno di pulezze e salcicce rosolate con aglio e lardo. Lungo il sentiero, mentre il campanone suonavano  il tocco, lei correva lesta, lasciando dietro di sè  una scia di profumo da far invidia a qualunque altra prelibatezza.
(Annarosa Lazzeri)

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2 risposte a PULEZZE

  1. anonimo ha detto:

    In realtà “pulezze” non è propriamente una parola “perduta”; nella provincia di Arezzo è ancora il termine più diffuso per indicare le rape e non è insolito trovarlo scritto anche sul banco dei fruttivendoli.

  2. anonimo ha detto:

    La parola  "pulezze" è viva e..vegeta!!!  anche in VALDICHIANA, nella zona tra MONTEPULCIANO E CORTONA!!! Dove  crescono i " rapi chianini", particolarmente  saporiti e  dai quali si  raccolgono i germogli centrali,  dopo le prime gelate, quando si è abbassata la  percentuale di sostanze amarognole! Tali germogli, ben lavati. sono fatti bollire in abbondante acqua, strizzati  dopo essere stati  ben cotti e poi le palline, un po' tritate, rifatte in padella con ottimo olio di oliva e un po' di aglio appena appena imbiondito!!! Provate x credere! Ma ci vogliono le  " pulezze"  chianine!!!

    Novembre 2010

    Zadig100

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